La pizza fa veramente ingrassare? Ecco quanto e quando possiamo mangiarla: “Attenzione”

La pizza è probabilmente l’alimento “italiano” per eccellenza assieme e probabilmente a pari merito per  termini diffusione e “sacralità culturale” alla pasta e pochissimi altri elementi. Sottoposta a varie personalizzazioni di tipo locale ma anche nazionale ed internazionale, la pizza viene considerata dai più come un alimento sempre molto gradito che difficilmente “non piace” e quasi inevitabilmente si è pronti a considerarla non sempre salutare. In particolare  durante una dieta più o meno stringente sono molti che rinunciano alla pizza che è generalmente una fonte importante di carboidrati: ma la pizza fa ingrassare?

E’ una domanda che per molti trova una risposta assolutamente affermativa, ma visto che numerosi dettagli possono fare la differenza, si può anche evidenziare come una “semplice” pizza può rientrare in una dieta.

Quale è la risposta definitiva quindi? Proviamo a comprenderlo insieme.

La pizza fa veramente ingrassare? Ecco quanto e quando possiamo mangiarla: “Attenzione”

pizza fa veramente ingrassare

E’ probabilmente simbolo dell’identità partenopea ma anche un simbolo dell’italianità, nonchè un vero e proprio “fattore stereotipo” positivo ma anche negativo. La pizza però è un alimento altamente personalizzabile che deve il suo successo ad una base composta da ingredienti facilmente reperibili.

La struttura della pizza, indipendentemente dalla qualità degli ingredienti è facilmente “spiegabile” in quanto è composta da carboidrati, proteine e grassi prevalentemente, ai quali vanno considerati anche elementi come sali minerali  ed elementi come le vitamine. In generale come altri composti legati alla lievitazione e cottura si può definire la pizza un pasto completo ed una ottima base energetica. Il “problema” o meglio il fattore di cui tenere conto è generalmente identificabile nel “cosa scegliamo” come ingredienti principali, il tradizionale topping. Perchè questo può aumentare il potere calorico di un alimento del genere da circa 400 calorie fino a tre volte tanto, superando le 1500 per singola pizza.

E’ una buona idea evitare, se ricorriamo ad una dieta, di elementi particolarmente “pesanti” come il salame, la carne aggiunta ed i formaggi stagionati, invece mantenendo un apporto di pomodoro, olio d’oliva e formaggi magri come la mozzarella. In tal senso pizze “leggere” come quella bianca, la margherita o la marinara (tenendo conto delle più famose) sono anche consumabili fino a 2 volte a settimana, se abbiamo l’accortenza di regolarizzare il consumo di conseguenza di altri elementi.

Non è quindi un alimento da detronizzare o evitare in toto: consultando il nutrizionista ed il medico possiamo capire con precisione quando, quale e ed in che quantità possiamo consumare un alimento così famoso.