Ameba mangia cervello, ecco cosa non bisogna mai fare

Il rischio biologico è sempre vivo e la non così lontana pandemia da virus Covid-19 ne è un evidente esempio che ha lasciato delle tracce per molti difficili da rimuovere per un senso o un altro ed anche se in molti casi la fantascienza ha anticipato in qualche modo la realtà delle cose, in realtà questo contesto si è rifatto spesso alla realtà passata. Ed anche se gli allarmismi sono spesso problematici, un piccolo problema dovuto all’infezione di una forma di microorganismo, bollato come ameba mangia cervello è reale, come evidenziato da una decina di casi rilevati negli Stati Uniti.

Come evidenziato da diversi infettivologi, non bisogna assolutamente allarmarsi ma neanche prendere un eventuale problema del genere sotto gama.

Il rischio di avere grossi problemi di salute è remoto ma non così impossibile.

Attenzione all’ameba mangia cervello, ecco come si propaga

Ameba mangia cervello

Cosa è “l’ameba mangia cervello”? Si identifica con questo nome una serie di amebe, dei microrganismi (protisti) che hanno una grande capacità di sopravvivenza anche senza sussistere fisicamente in corpi ospiti come quello dei vertebrati, anche se naturalmente hanno la predisposizione in alcuni casi di permanere a lungo nell’organismo animale ed anche umano.

Si tratta di potenziali parassiti che possono entrare nell’organismo attraverso ferite, ma anche con gli occhi o il naso. Ed i casi evidenziati dagli States sono infatti stati portati alla scoperta attraverso alcuni lavaggi nasali effettuati con la comune acqua di rubinetto, che può essere una forma di veicolo di contaminazione. La condizione di sviluppo dei lavaggi nasali viene spesso portata a compimento per alleviare i sintomi di alcune malattie come la sinusite, ma come evidenziato anche da vari infettivologi, è opportuno non farlo mai con l’acqua di rubinetto che non è sterilizzata. I rischi di infezione sono bassi ma non nulli, soprattutto per le persone che sono immunodepresse.

I sintomi non sono troppo diversi da altri disturbi infatti consistono prevalentement in mal di testa, febbre, rigidità del collo, nausea e vomito, ma possono portare anche a varie forme di encefalite oppure altre tipologie di infezioni che in alcuni casi possono essere anche fatali.

Per ridurre al minimo la possibilità è meglio quindi non fare lavaggi nasali se non con acqua sterilizzata oppure opportunamente bollita in precedenza, condizione che elimina l’efficacia di praticamente ogni forma di micro organismo presente eventualmente nell’acqua.